Il Marchio dei Mondiali 2026: Unicità e Diversità
Poster dei Mondiali 2026: Perché Fanno Parlare Tutti
I poster ufficiali dei Mondiali 2026, che si terranno in Canada, Messico e USA, hanno acceso un acceso dibattito. Alcuni li amano per il loro valore culturale, altri li criticano per il design. Ma cosa li rende così divisivi? Scopriamolo insieme.
Il Contesto Ufficiale
Il Marchio dei Mondiali 2026: Unicità e Diversità
Il marchio ufficiale della Coppa del Mondo 2026 è stato realizzato dal team interno della FIFA e, per la prima volta, raffigura il trofeo e l’anno del torneo. L’obiettivo? Riflettere l’unicità di ogni paese ospitante e creare una struttura di brand riconoscibile anche in futuro.
We Are 26: La campagna che coinvolge le comunità delle 16 città ospitanti.
La brand identity celebra la diversità, con 48 squadre partecipanti per la prima volta.
I Poster Messicani: Cultura o Caos?
Le critiche non sono mancate: c’è chi li trova troppo caotici, chi dice che non rappresentano abbastanza il calcio, e chi li considera semplicemente "brutti". Alcuni li vedono come un’occasione mancata per creare qualcosa di più universale o "classico". Altri, invece, li difendono, sottolineando come siano un’espressione autentica della cultura locale, un modo per andare oltre i soliti cliché visivi.
Monterrey, Città del Messico e Guadalajara: Simboli e Critiche
I poster delle città messicane ospitanti sono un’esplosione di colori e simboli culturali creati dall’artista Cuemanche
Città del Messico: Templo Mayor, Chapultepec e lucha libre.
Guadalajara: Mariachi, sombreri e tradizione charra.
Monterrey: Montagne, orsi e cabrito..
Critiche principali:
Design troppo caotico.
Mancanza di focus sul calcio.
Estetica non universale.
Punti di forza:
Celebrazione della cultura locale.
Invito a scoprire le tradizioni delle città ospitanti.
Personalmente, credo che questi poster abbiano un valore che va oltre l’estetica. Sono un invito a esplorare, a scoprire le storie e le tradizioni che rendono uniche Monterrey, Città del Messico e Guadalajara. Certo, non sono perfetti, ma forse è proprio questo il punto: non devono esserlo. Devono far parlare, discutere, dividere. E in questo, direi che hanno già vinto.
Ora sono curioso di sapere cosa ne pensate voi.
Vi piacciono questi poster?
Pensate che rappresentino bene le città ospitanti?
Oppure credete che si potesse fare di meglio?
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